Gym & Shiatsu: Centro Benessere, Massaggi, Postura, Taping …

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Shiatsu e metabolismo: un approccio per prendersi cura di sé

L’energia vitale e shiatsu

L’energia vitale produce e intesse non solo tutti i fenomeni dell’universo. Il movimento dei pianeti, l’armonia delle stagioni, l’avvicendarsi del giorno e della notte, ma anche tutti gli avvenimenti umani si basano su questa forza primitiva. Tale forza, chiamata dai giapponesi forza primitiva Ki, crea mutamenti e trasformazioni producendo sempre nuovi assestamenti e ricreando armonia. In Occidente specificamente per questa energia, si utilizzano concetti come “bioenergia”, “biodinamica” o semplicemente “forza vitale”. Tale energia fluisce liberamente ed essendo tutto “in movimento” la persona sente di essere completamente sana e di essere in armonia con le leggi universali; se, invece, il suo flusso rallenta o vi è un ristagno, possono sorgere squilibri, malesseri o malattie.

Shiatsu e metabolismo

Così, può accadere spesso che un disturbo del flusso energetico possa essere la causa del cattivo funzionamento di un organo o di uno stato di eccessiva stanchezza. Così come un eccesso di energia può essere causa di malattia e problemi legati alla nutrizione (inappetenza, pesantezza, cattiva digestione, colon irritabile…) Il significato che può assumere un trattamento Shiatsu sta allora proprio nel poter fornire energia dove manca o poter sciogliere un ristagno di energia. Quando parliamo di energia legata al corpo e al suo consumo e trasformazione stiamo parlando di metabolismo.

Cos’è il metabolismo?

Per metabolismo si intende un insieme di reazioni che avvengono a livello cellulare e che permettono l’accrescimento, il rinnovamento e il mantenimento di un organismo. Ci riferiamo in realtà al metabolismo totale che indica il consumo totale delle energie di un individuo. Ovvero la somma di metabolismo basale, termogenesi e attività fisica. Le attività metaboliche sono determinate dalla massa magra, quindi muscoli e organi interni. L’obiettivo è quello di rendere tale energia disponibile per lo svolgimento dei comuni processi vitali, come ad esempio il lavoro degli organi interni. Non a caso il termine metabolismo deriva proprio dal greco e significa “cambiamento, trasformazione”. L’attività metabolica è strettamente connessa a due valori. La quantità e la qualità di cibo che introduciamo e i bisogni primari dell’organismo che devono essere soddisfatti.

Il metabolismo nel suo complesso avviene mediante 2 processi:

  • Il catabolismo, o metabolismo distruttivo, che avviene ogni volta che introduciamo cibo nel corpo. Consiste nella scomposizione delle molecole introdotte con il cibo in altre più facilmente utilizzabili dall’organismo. Questo processo produce rilascio di energia.
  • I processi anabolici,invece, determinano l’assemblaggio di molecole semplici per la sintesi di componenti strutturali e funzionali delle cellule. (vitamine, sali minerali, carboidrati e proteine,sostanze fondamentali per la nostra stessa sopravvivenza). Si tratta di reazioni che, al contrario di quelle cataboliche, producono una riserva di energia che ci permette di affrontare gli sforzi. Consentire alle cellule di svilupparsi in modo corretto, ed ha anche la funzione di conservare e ottimizzare l’energia che potrà servirci nel futuro.

A cosa serve il metabolismo?

Questo complesso sistema di reazioni è molto importante sia per la salute in generale, sia ad esempio per la gestione del peso corporeo. Infatti è fondamentalmente il metabolismo a determinare la dieta da seguire e l’attività fisica da fare per poter raggiungere il peso forma desiderato. Ma dove se ne vanno precisamente le risorse che trasformiamo in energia? Per valutare il corretto funzionamento del metabolismo è necessario operare un’ulteriore distinzione tra quello basale (anche detto BMR) e quello legato all’attività svolta dall’individuo.

Vediamo con maggiore precisione dove vanno le energie che produciamo dal cibo:

il metabolismo basale rappresenta quella quantità minima di energia necessaria al soggetto sveglio. Ma in totale stato di riposo, per mantenere le proprie funzioni vitali (respirazione, circolazione, digestione, etc). Questo dispendio, in un adulto sano e sedentario,rappresenta il 60-75% del dispendio energetico. È attribuibile soprattutto all’attività della massa cellulare, in particolare cervello, fegato, rene e cuore. Sia per gli uomini che per le donne, si assiste ad una sua progressiva riduzione con il passare degli anni e c’è una grande variabilità da una persona all’altra.

Ciò significa che a parità di calorie introdotte, qualcuno può tendere a ingrassare di più di un altro o ad avere o meno disturbi di varia entità. Questo perché il metabolismo basale è determinato geneticamente da diversi fattori quali sesso, età e altri fattori ormonali che possono caratterizzare le fasi della vita.

  • Il metabolismo energetico: È determinato dall’attività fisica che si fa ogni giorno e dal consumo energetico necessario alla digestione, assorbimento e metabolismo degli alimenti assunti (la termogenesi indotta dagli alimenti,TDI). Rappresenta una percentuale di consumo energetico minore rispetto a quella del metabolismo basale, a meno che non si pratichi un’attività sportiva molto intensa che farà aumentare il metabolismo basale.
  • Attività fisica: consuma il 15-30% delle energie,intendendo con attività fisica qualsiasi movimento mettiamo in atto, da quelli più basici fino allo sport vero e proprioOgni attività fisica avendo un costo energetico particolare, inciderà in maniera diversa sul fabbisogno calorico giornaliero. In generale, possiamo dire che nel caso di un’attività fisica di bassa intensità e di breve durata, il corpo attingerà in egual misura l’energia di cui necessita da grassi e carboidrati. Quando l’attività fisica è di bassa intensità ma di una durata più lunga, almeno di un’ora, il corpo tenderà a bruciare maggiormente i grassi, che copriranno la richiesta energetica quasi all’80%.
  • Assorbimento delle sostanze nutritive un 10% circa delle nostre energie è impiegata in questi meccanismi.

Per poter attivare il metabolismo bisogna impostare una dieta equilibrata e seguire alcune accortezze intervenendo su più fronti:

  • ridurre le calorie introdotte con l’alimentazione seguendo il proprio fabbisogno giornaliero;
  • aumentare le attività di dispendio energetico grazie all’attività fisica;
  • incrementare la massa magra;
  • prendersi cura di sé.

Come lo Shiatsu può agire sul metabolismo e aiutare a superare problemi legati alla nutrizione (inappetenza, pesantezza, cattiva digestione, colon irritabile…)?

Lo Shiatsu, tratta la persona osservandola nella sua dimensione umana, fisica, emozionale e spirituale, senza identificarla esclusivamente con il suo disturbo o sintomo, mira ad armonizzare il flusso dell’energia vitale e, conseguentemente, a equilibrare le condizioni psiconeurologiche e immunoendocrine, a regolare il sistema nervoso e a stimolare l’attività delle funzioni vitali. Inducendo il soggetto a un profondo stato di rilassamento a contatto con le proprie intime risorse, ne favorisce la propriocezione, vale a dire la percezione consapevole della personale complessa realtà bio-psico-emozionale, educandolo alla sensibilità, all’ascolto di sé e dell’altro, migliorandone la relazione con il mondo esterno e influenzandone positivamente la qualità della vita.

L’obiettivo dei trattamenti è quello di stimolare le risorse vitali innate in ogni soggetto e di renderlo responsabile del proprio percorso nella “cura di sé”, alla scoperta di un rinnovato equilibrio omeostatico tra il proprio corpo/mente/spirito e l’ambiente circostante.

Ma cos’è lo Shiatsu?

Lo Shiatsu è una disciplina evolutiva che affonda le proprie radici nelle antiche forme di massaggio tradizionale orientale, viene definito come “una tecnica a mediazione corporea basata su pressioni esercitate sul corpo di un soggetto vestito, prevalentemente con il palmo e il pollice, allo scopo di promuovere o ripristinare le risorse vitali innate in ogni individuo”.

L’ideogramma che lo rappresenta, in realtà, raccoglie in sé molteplici significati, tra cui “dialogo senza parole, contatto, sostegno, ascolto, dare una direzione, dare protezione…”, che esprimono contestualmente ad elementi e indicazioni circoscritti alla modalità di pressione delle mani durante il trattamento, anche qualità empatiche, fisiche, energetiche, emozionali e spirituali di comunicazione non verbale con l’altro. Attraverso il contatto con una pressione mantenuta e costante insieme all’ascolto percettivo e il sostegno, è possibile ricevere e dare informazioni alla persona trattata avviandone un processo di profonda trasformazione e di unificazione tra corpo/mente/spirito. Tutto questo fa dello Shiatsu una disciplina originale, che rispetta l’unicità dell’individuo, così come ogni trattamento è unico e irripetibile.

Principi teorici e pratici dello Shiatsu

Uno dei concetti fondamentali della medicina cinese/giapponese è il Ki, che come è stato scritto precedentemente, è l’energia vitale presente nel nostro corpo è alla base di tutto il suo funzionamento.

Gli antichi medici cinesi osservarono che in caso di malattia sul corpo alcuni punti assumevano caratteristiche diverse: più caldi, più freddi, più tesi, più morbidi, dolorosi o insensibili e di altra natura; alcuni di essi erano collegati tra di loro, cosicché ne tracciarono una mappa e ne individuarono dei percorsi nei quali scorreva il Ki, che definirono meridiani.

Ci sono dodici meridiani principali, che prendono il nome dagli organi o dalle funzioni che essi rappresentano, come, ad esempio, il meridiano del Cuore, il meridiano di Grosso Intestino . In sei di essi l’energia della Terra (energia yin), fuisce generalmente nella parte interna e anteriore del corpo e attraversa la persona dal basso verso l’alto, in direzione del Cielo; negli altri sei,l’energia del Cielo, (energia yang), fluisce nella parte esterna e posteriore e dall’alto verso il basso, in direzione della Terra. Tutti i meridiani principali corrono simmetrici nelle due metà, destra e sinistra, del corpo. Quando si parla di yin e yang si intende l’alternanza di movimenti diversi, contrari ma complementari, che producono tutti gli opposti della vita e le differenze sessuali maschili e femminili.

È importante sottolineare come i Meridiani in medicina cinese non gestiscono solamente funzioni fisiologiche ma anche aspetti emozionali, e dalla superficie del corpo entrano in profondità e portano energia al loro organo o viscere corrispondente da cui prendono il nome. Si può così comprendere come trattando la superficie del corpo si possa influire in profondità sui cosiddetti squilibri corpo-mente. E’ corretto dire che i meridiani sono solo una schematizzazione del flusso energetico che fluisce attraverso il corpo e al quale l’operatore Shiatsu ha accesso attraverso dei punti chiamati punti vitali.

Lo Shiatsu stimola e armonizza il flusso del Ki in tutto il corpo e l’Operatore è preparato a riconoscere esempi di squilibrio del corpo, anche prima della comparsa di sintomi fisici. Quando il Ki presenta segnali di uno squilibrio, diventa carente, o il flusso è ostruito si presentano i sintomi di una malattia. Le persone sono sane, invece, quando c’è molto Ki nei meridiani e il flusso non è ostruito. L’equilibrio può essere ripristinato con una corretta valutazione e regolari sedute di Shiatsu.

BENEFICI

  • Sul sistema nervoso: Le pressioni vengono ricevute dalla pelle, e per mezzo di queste, l’operatore è in grado di effettuare azioni di sedazione o tonificazione dove è necessario. Stimola altresì la produzione di endorfine, prodotte dal sistema nervoso centrale e da altre aree corporee (surrenali, ipofisi, ecc). Le stesse influenzano diversi aspetti biologici tra cui la termoregolazione, la produzione ormonale, la reazione allo stress, il controllo dell’appetito, la funzionalità del tratto gastrointestinale e, in assoluto intervengono nella sedazione del dolore.
  • La pelle, la muscolatura e l’apparato osteo-articolare beneficiano dello Shiatsu che attiva una migliore irrorazione sanguigna, una ottimale ossigenazione e permette una sana distensione muscolare.
  • Migliora la digestione, l’eliminazione delle tossine e quindi, organi come fegato, reni ed intestino, stimolati dolcemente dalle pressioni Shiatsu sui canali e punti di loro appartenenza, possono svolgere adeguatamente la loro funzione.
  • Effetti positivi si manifestano anche a livello respiratorio permettendo anche una miglior ossigenazione a beneficio dell’organismo stesso.
  • Aiuta in azione preventiva, ad attivare le capacità di autoguarigione dell’ individuo.
  • Lo Shiatsu dell’addome favorisce le funzioni dello stomaco e degli intestini stimolando la digestione e l’assorbimento delle sostanze nutritive, l’eliminazione dei prodotti di scarto e delle tossine dal corpo.
  • Anche durante la gravidanza e il ciclo mestruale, può ridurre i sintomi che causano malessere.
  • Aumenta la forza immagazzinando energia e favorisce l’aumento del metabolismo.
  • Aumenta la flessibilità e abbassa la pressione sanguigna.

Un approccio per prendersi cura di sé

Sono davvero tante le persone che si affidano allo Shiatsu per aumentare il livello della propria salute e del proprio benessere. Portare a uno stato di equilibrio il sistema dei meridiani, che regola i principali processi vitali, significa per l’organismo rafforzare la salute e/o riacquistarla. Secondo i principi della medicina orientale, i problemi fisici sono visti come squilibri nella circolazione di energia all’interno del corpo. Oggi vediamo come applicarla, a titolo esemplificativo solo su alcuni dei punti vitali, per aumentare la forza immagazzinando energia e favorendo l’aumento del metabolismo:

1. Punto GV26 : gestire e controllare appetito ed ansia.

Effettuando una pressione costante in un punto appena sotto le narici e poco sopra le labbra, per un paio di volte al giorno per cinque minuti,si possono ottenere benefici.

2. Il punto Ren6 si trova 3 cm sotto l’ombelico. Usando l’indice e il medio, massaggia questo punto

per 2 minuti, due volte al giorno, con un movimento in su e in giù. È un punto in grado di migliorare il processo digestivo.

3. Il punto ST36 è situato sul ginocchio, 5 cm sotto la rotula e leggermente a lato, verso la parte

esterna della gamba. Ecco un altro abbinamento puntuale ed efficace in caso di digitopressione,quello tra ginocchio e problemi a carico dell’apparato digerente. Anche in questo caso,l’efficacia sta nella costanza del massaggio che va effettuato comprimendo in senso orario, cinque minuti per gamba. Questo punto, migliora la digestione e blocca alcuni processi infiammatori del corpo.

4. Il punto LI11: È situato nella sull’avambraccio, qualche centimetro sotto la piega del gomito, verso l’esterno del braccio. La digitropressione individua uno specifico legame tra apparato intestinale e gomito. Premendo in quel punto si ottengono benefici a carico di intestino pigro, problemi di stitichezza,aerofagia,diarrea e altri disturbi intestinali. I problemi intestinali sono tanti e spesso sono associati a una vita stressante e ad una cattiva alimentazione. La digitopressione va effettuata per almeno tre volte al giorno per un minuto. Associando a essa, una cura e attenzione maggiore a ciò che mangiamo, possiamo ottenere benefici che ci porteranno anche a vivere meglio.

5. Il punto SP6 è situato 5 cm sopra la caviglia, nella parte interna della gamba, proprio dietro l’osso.

Usando il pollice, esercita pressione su questo punto per un minuto al giorno. Allenta la pressione gradualmente. È un punto che aiuta a equilibrare i fluidi corporei.

Se un punto ti fa sentire a disagio o non ti dà i risultati voluti, prova a usarne un altro (o più di uno). Fai attenzione a come ti senti e a come reagisci alla pressione. Ognuno reagisce a modo suo, in base alle sue condizioni. Non sono note controindicazioni a questo tipo di digitopressione.

CONCLUDENDO

Questo articolo non ha la finalità di dimostrare che lo Shiatsu funziona, in quanto è indubbia l’efficacia a chi come me opera con e attraverso lo Shiatsu e ne ha conferma giorno dopo giorno. Ma essendo anche una psicologa specializzata in psicologia alimentare, credo che, al fine di donare ai pazienti la possibilità di un rapporto diverso con se stessi, un modo altro di ascoltarsi e prendersi cura di sé, sia importante un approccio che possa essere integrato, relazionale ed energetico.

 

 

Fonte: Pianeta Psicologia, di Angela Costantino